#GoodmorningSovicille – La nuova rubrica political chic de “Lo Stollo”
Tre è, si dice in giro, il numero perfetto.
Mumble mumble… che dire, ragazzi, siamo d’accordo.
Più o meno.
Ci chiediamo, infatti se possa esserlo anche per il numero di mandati amministrativi di un sindaco.
Intanto, per semplicità, proviamo a immaginarli così: tre mandati non sono solo tre mandati. Tre mandati sono quindici anni. Quindici lunghissimi anni.
In quindici anni un essere umano, per dire, passa dalla nascita, alla primissima infanzia all’adolescenza. Dal triciclo al motorino. Un salto evolutivo immenso, lunghissimo. Un cambiamento biologico, psicologico, sociale, sociologico enorme. Con i tempi che corrono, in quindici anni passa quasi una generazione.
E voi, vi rivolgereste a un bambino di 5 anni come a uno di 10 o come a un ragazzino di 15?
Pensate che le necessità di un adolescente di 15 anni possano essere soddisfatte con le stesse modalità con cui vi confrontereste con quelle di un ragazzino di 10 o di un bambino di 5? O è corretto pensare che possano servire approcci diversi, che si adeguano e rispettano la sua evoluzione e la sua nuova situazione sempre in divenire?
Ecco. Il Comune (che si chiama comune proprio perché è di tutti!!!) provate a pensarlo come un figlio. Come quel bambino che in tre mandati passa da zero a quindici anni.
Pensate adesso che lo si possa gestire per quindici anni con le stesse risposte, con la stessa impronta, con le stesse idee che si avevano all’anno zero? O pensate che serva innovazione, discontinuità, movimento, progresso, aria fresca tanta quanta più se ne può?
E adesso, sempre secondo voi, può valere la retorica così in voga dalle parti nostre del battitore solitario che siccome fa da sé, fa per tre (mandati), o che fosse forse il caso di aprire una riflessione – mai aperta- alla ricerca di una nuova ricetta per la felicità e il futuro di quel ragazzino ormai vicino all’adolescenza chiamato Comune?
E in diecimila abitanti (non mille…) vi sembra verisimile la risposta del “eh ma non c’era nessuno!” che i rappresentati politici (se ce ne sono) del partito del sindaco si/ci/vi danno per giustificare che in questi dieci anni non solo quel bambino tanto bene non è cresciuto, ma che non ci si è nemmeno preoccupati di preparare chi avrebbe potuto proporsi per farlo negli anni a seguire?
Ci siamo mai chiesti poi perché la legge italiana abbia messo un limite al numero dei mandati che possono essere ricoperti consecutivamente da un sindaco? La ratio di questo limite deriva dall’introduzione con la Legge 81/1993 dell’elezione diretta del sindaco stesso. Una connessione confermata non dalle teorie da bar sull’educazione parentale o da attacchi al vetriolo da campagna elettorale, ma in diverse sentenze della Corte di Cassazione e ribadita da una recedente sentenza della Corte Costituzionale.
“È comunemente riconosciuto che il limite ai mandati consecutivi dei sindaci […] è stato pensato quale temperamento “di sistema” rispetto alla contestuale introduzione della loro elezione diretta.”
(Corte Costituzionale, sentenza 60/2023)
Sempre la succitata, parzialissima Corte, sicuramente schierata con la Sinistra becera e disfattista che a Sovicille si è fatta lista, ha riaffermato, riprendendo una sentenza del Consiglio di Stato, come ”la concentrazione del potere in un’unica persona per un tempo eccessivo possa creare delle rendite di posizione tali da alterare le elezioni successive”…
Ehm… sarebbe quindi secondo voi come dire che il limite del terzo mandato è stato inquadrato dai giudici come punto di equilibrio tra il modello dell’elezione diretta del sindaco e la concentrazione del potere in capo a una sola persona che ne deriva, con effetti negativi anche sulla par condicio delle elezioni successive, suscettibili di essere alterate da rendite di posizione?!?
Uno schiaffo alla democrazia quindi e, di conseguenza, a quel ragazzino figlio di tutti che ormai chiamiamo affettuosamente Comune?
Ma va!!!
Quindi, cara Sovicille, o mangi (per la terza volta) la solita minestra o salti la finestra…
O svolti a sinistra.
E lo schiaffo al terzo mandato provi a darlo te!
Una risposta
Il terzo mandato è un obbrobrio, se non si trovano candidati è perché il potere dittatoriale di sindaci che per 10 o ancora più anni (vedi situazione a Monteroni) lo esercitano bloccando la discussione è il divulgarsi delle opinioni soprattutto tra i giovani, minacciando rappresaglie, neimpediscono la crescita.