Assessorato: lettera di dimissioni

Al Sindaco del comune di Sovicille
dott. Giuseppe Gugliotti
Per conoscenza ai colleghi della Giunta

Con la presente comunico formalmente le mie dimissioni dall’incarico di Assessore presso l’Amministrazione Comunale di Sovicille conferitomi con Ordinanza Sindacale n. 23, in data 07/06/2019.

Fino ad ora penso di aver svolto questo compito in maniera dignitosa ma non spetta a me dirlo. Oggi ritengo che non ci siano più le “condizioni ambientali”e i requisiti minimi e fondamentali necessari all’adempimento serio e corretto di questa funzione.

I motivi sono essenzialmente due. Il primo motivo è dovuto ad un cambio significativo degli impegni lavorativi che non mi consentono più di seguire in maniera adeguata le attività dell’amministrazione e non trovo giusto occupare una posizione del genere senza poter contribuire pienamente.  La ragione principale sta comunque nel secondo motivo ed è che ormai mi trovo in disaccordo su troppe cose: non condivido l’atteggiamento e il metodo di lavoro adottati, così come molte scelte nella gestione delle risorse economiche pubbliche e nell’organizzazione delle risorse umane disponibili.

Ero e sono consapevole delle difficoltà fisiologiche insite nelle Amministrazioni Pubbliche e delle conseguenti necessità che tali situazioni richiedono in termini di mediazione, compromesso e “buon senso” sia politici che umani. Per tali motivi, da subito, responsabilmente e costantemente, mi sono adoperato con pazienza e dedizione in queste direzioni, “smussando angoli”e adottando per quanto possibile un atteggiamento diplomatico e conciliatorio.

 Dopo più di due anni, facendo un bilancio dell’esperienza vissuta,  mi pare di  non aver trovato concretamente e in controparte la stessa  predisposizione e volontà da me profuse e ritengo che il tempo concesso sia più che scaduto. Di fronte alle dissonanze, al dissenso (fisiologici in una coalizione), più che mediare accogliendo, si è avuta solo la premura di contenere, minimizzare e marginalizzare tutto ciò che divergeva dal “pensiero unico” di pochi individui.

Evidentemente questo era l’obiettivo e si ritiene che questa sia la strada giusta da percorrere. In certi momenti tra vittimismo, negazione dell’evidenza e difesa ad oltranza delle proprie posizioni (per me sbagliate) ho avuto l’impressione di trovarmi di fronte a persone “investite” del “dogma dell’infallibilità”.

La collegialità, la condivisione (che sarebbero state auspicabili), spesso sono state fatte salve solo nell’obbligo e nell’apparenza della forma mentre la sostanza del processo decisionale mi è parsa improntata più che altro su logiche egocentriche e individualiste, con l’aggravante di una notevole disorganizzazione, verso la quale non mi è sembrato esserci interesse a migliorare. Al contrario la “confusione” mi è sembrata piuttosto funzionale a questa metodologia di lavoro. Tutto questo evidentemente non poteva che produrre, per parte mia, un allontanamento ed una perdita di fiducia.  

Purtroppo nel corso del tempo ho dovuto prendere atto, sia sul fronte amministrativo che su quello politico, che siamo ormai ben oltre la fisiologia delle cose, siamo decisamente in una condizione patologica. In politica poi direi che da tempo ci troviamo di fronte ad una “aberrazione”, intesa nel suo significato tecnicamente più corretto, di distorsione visiva, illusione ottica, attraverso la quale i cittadini vengono costantemente ingannati.

Di conseguenza la strada fatta fin qui non è quella che io desideravo percorrere e  non la condivido se non in parte. Le mie perplessità e divergenze di opinione su diverse questioni sono sempre state chiare e manifeste, così come le proposte alternative. Non mi sono dimesso prima e ho portato pazienza, solo per l’ingenuità di voler credere nella “media-azione” invece che nel “conflitto”, per responsabilità e fair-play politico-istituzionale e perché improvvisamente ci siamo ritrovati tutti dentro una pandemia, un’emergenza sanitaria, verso la quale era necessario fare squadra a prescindere da tutto.

Ci sono però limiti che non intendo superare, per dignità personale, coerenza con le mie idee e rispetto degli altri, intesi sia come colleghi in questa esperienza sia soprattutto come persone e cittadini da me rappresentati. Non intendo fare l’opposizione all’interno della maggioranza ostacolando scorrettamente il lavoro altrui così come non intendo più assecondare posizioni e atteggiamenti che considero palesemente sbagliati.

La strada che si è voluta intraprendere a portato, secondo la mia personale opinione, solo ad un ulteriore peggioramento delle cose in molti settori dell’amministrazione comunale di Sovicille. Ovviamente non posso sapere se le alternative proposte, in quanto non praticate ed ostacolate, avrebbero potuto produrre esiti migliori.

Queste sono le mie impressioni e come tali sicuramente opinabili, non pretendo di avere ragione tanto meno di essere infallibile o addirittura indispensabile 

Quindi con alcune certezze e qualche dubbio del tutto personali, auguro buon proseguimento, tolgo il disturbo, se c’è stato, e spero per il bene comune che quanto su detto sia solo un mio errore di valutazione e non la triste realtà nella quale ci troviamo.

Data, 29/09/2021

Roberto Balestri

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